Il progetto "Un filo d'arte" conclude l'anno 2024 con una pittrice per me speciale: Suzanne Valadon.
Artista controversa e poco conosciuta, nasce in Francia nel 1865 e muore a Parigi nel 1938; alla sola età di nove anni iniziò a intraprendere una lunga serie di mestieri: sarta, pasticciera, acrobata in un circo e altro ancora. Grazie alla sua bellezza, già a quindici anni divenne modella, musa e amante di gran parte dei pittori impressionisti; le lunghe ore di posa le furono preziose per apprendere le tecniche e i segreti dell'arte, dedicandosi in modo sempre più totale alla pittura.
Il suo tempo non concedeva spazio alle donne artiste, che erano osteggiate e tenute ai margini. Soltanto Degas e pochi altri seppero vedere in lei talento e capacità espressiva, incoraggiandola a proseguire, tanto che partecipò ad esposizioni ufficiali, riuscendo ad ottenere il riconoscimento che meritava.
Eppure la sua vita fu sempre tormentata. Ragazza madre all'età di diciotto anni e alcolizzata, insieme a suo figlio Maurice Utrillo, affetto da disturbi psichici e anch’egli alcolizzato, e al suo secondo marito vennero soprannominati "il trio maledetto". Questa figura così inquieta ha creato uno stile forte e moderno, usando colori densi, tratti netti e ben delineati, capace di raccontare i suoi sogni e i suoi demoni con una forza e una grazia irripetibili.
Mi sono avvicinata a lei un po' per caso, non attraverso le sue opere, ma grazie a un libro che ne narrava la vita, una storia che mi ha coinvolta e affascinata tanto da spingermi a documentarmi per conoscerla meglio; è subito nato un grande trasporto, diverso dall'ammirazione, qualcosa che scende in profondità e che forse si può chiamare "empatia".
Guardare i suoi dipinti, visitare la sua casa-studio dà vita a un personaggio ancora oggi poco noto e che reclama una giusta conoscenza, che chiede di essere vista per la sua essenza, di comprendere fino in fondo l'intensità delle sue pennellate forti come grida, usate come unico strumento per dichiarare tutta la sua vulnerabilità. E se non sono state mani amorevoli ad accarezzarla e a proteggerla, lo potranno fare ora i nostri sguardi attenti.
Da tutto ciò è nata una collezione di gioielli "sottili e delicati", ma forti al tempo stesso. Lo stile rimanda ai monili della sua epoca, con nastri in organza e velluto che abbracciano e sottolineano il collo, piccoli fiocchi che ammiccano civettuoli, bouquet di vecchie violette che solleticano l'odore della memoria, piccolissimi libri che conservano un fiore essiccato: la testimonianza di una giornata magica da tenere accanto al cuore e poi … una successione di argento rosa, granato, rubino e perle, materiali che simboleggiano la forza e la passione. Ho voluto concludere l'anno con una dedica a Suzanne e a tutte quelle donne che alternano il ritmo della vita tra forza e fragilità, perché ognuna possa trovare il suo tratto espressivo.
A breve tutta la collezione sarà presente sul sito. Sarà inoltre visibile in negozio a partire dal 25 novembre insieme all'allestimento per il Natale e la consueta castagna di S.Caterina!
Vi aspetto e grazie per avermi letta.
Loredana