Un filo d'arte: Alberto Burri


Le opere di Burri si caratterizzano per la manipolazione e la "distruzione", le superfici con colature di colore e catrame, le sovrapposizioni di materiali (legno, sacco, plastica, ferro e altro ancora), gli strappi, le lacerazioni, le bruciature. Di grande suggestione sono i "cretti", quadri realizzati con  miscele viniliche che, seccandosi, si spaccano. La ricerca si evolve con la realizzazione di un imponente cretto realizzato a Gibellina, in Sicilia, a testimonianza di un luogo distrutto dal terremoto del 1968. In quest'opera, il confine tra l'artista che riproduce e la natura che si racconta è sottile ed elastico. Burri si fa strumento interpretativo di ciò che esiste, lo riporta alla luce e lo rende visibile: si può entrare nell'opera, camminarci dentro, percorrere un labirinto che un tempo era comunità.